Dall'origine. Una grande storia del tutto by David Christian

autore:David Christian [Christian, David]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Politica/Società/Economia
ISBN: 9788852093319
editore: Mondadori
pubblicato: 2019-01-31T23:00:00+00:00

Il grande studioso di world history William H. McNeill costruì la sua classica storia del mondo The Rise of the West intorno alla medesima idea: «Il principale fattore che promosse cambiamenti sociali storicamente significativi è il contatto con stranieri dotati di nuove e sconosciute capacità».21

Vivere nel Paleolitico

La storia umana comincia, dunque, con l’apprendimento collettivo. Ma quando ebbe inizio l’apprendimento collettivo?

Anche i nostri scienziati alieni, mentre giravano intorno alla Terra duecentomila anni fa, difficilmente si sarebbero accorti del primo baluginio dell’apprendimento collettivo. Alcune forme potrebbero avere operato anche nelle comunità di Homo erectus, ma le sue conseguenze non erano ancora rivoluzionarie. Accenni di cambiamento tecnologico più rapido cominciarono ad apparire nella documentazione archeologica africana risalente ad almeno trecentomila anni fa, sotto forma di strumenti litici sempre più raffinati, e in molti casi dotati di manico.22 Non fu soltanto Homo sapiens a mostrare questa creatività, ma anche Homo neanderthalensis e Homo heidelbergensis. Forse tutte queste specie stavano acquisendo forme più evolute di linguaggio che le portarono a un passo dalla soglia 6. Le prime testimonianze di attività rituali, simboliche o artistiche sono particolarmente significative perché indicano una capacità di pensare in termini simbolici o raccontare storie su esseri immaginari, e ciò può essere un indizio dell’avvento di forme moderne di linguaggio.

Forse c’era spazio perché soltanto una specie superasse la soglia dell’apprendimento collettivo. C’è un meccanismo evolutivo noto come «esclusione competitiva» che spiega perché due specie non possono mai condividere esattamente la stessa nicchia. Una delle due finisce per scacciare la sua rivale, se è in grado di sfruttare la medesima nicchia in modo leggermente più efficiente. Così, possiamo immaginare diverse specie ritrovarsi in prossimità della soglia evolutiva che porta all’apprendimento collettivo, ma poi una sola la superò e cominciò a sfruttare l’ambiente in modo così efficiente da moltiplicarsi e crescere così rapidamente da escludere le rivali.23 Ciò può contribuire a spiegare perché i nostri parenti ominini più stretti, come i Neanderthal, siano scomparsi, mentre i nostri parenti più prossimi sopravvissuti, scimpanzé e gorilla, si stanno avvicinando all’estinzione.

Le prove del mutamento tecnologico e culturale risalenti a oltre centomila anni fa sono nebulose e di difficile interpretazione. I nostri progenitori diretti cominciarono a diffondersi in Africa a cominciare almeno da duecentomila anni fa, il che forse mette in luce i vantaggi dell’apprendimento collettivo.24 Ma in un mondo di comunità piccole e disperse, nella maggior parte dei casi poco più ampie di famiglie estese, il cambiamento era lento, erratico e a rischio di inversione. Interi gruppi potevano estinguersi improvvisamente insieme alle tecnologie, alle narrazioni e alle tradizioni sedimentate nel corso di molti secoli. La maggiore catastrofe di questo tipo si verificò intorno a settantamila anni fa. Prove di carattere genetico dimostrarono che il numero degli esseri umani crollò all’improvviso a poche decine di migliaia di individui, non più di quelli che potrebbero stare in uno stadio sportivo di modeste dimensioni. La nostra specie fu prossima all’estinzione. La catastrofe potrebbe essere stata innescata da una massiccia eruzione vulcanica del monte Toba in Indonesia, che pompò nell’atmosfera

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